Poste Italiane e UPS sospendono i pacchi per le nuove regole doganali USA
Un cambiamento storico per il commercio internazionale
A partire dal 29 agosto 2025, spedire pacchi verso gli Stati Uniti dagli altri Paesi è diventato più complesso che mai.

Un nuovo ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump il 29 Agosto scorso ha introdotto nuove politiche commerciali USA eliminato la franchigia “de minimis” di 800 dollari, che fino ad oggi permetteva di importare merci a basso valore senza pagare dazi.
Da ora in poi, tutte le spedizioni contenenti merci, indipendentemente dal valore, saranno soggette a tassazione doganale.
Le uniche eccezioni restano i regali di valore inferiore a 100 USD e i beni personali fino a 200 USD trasportati direttamente dai viaggiatori.
La misura ha scatenato il caos tra i principali operatori postali europei — fra cui Poste Italiane, Royal Mail, DHL, La Poste, PostNord e Posta Svizzera — che hanno annunciato la sospensione temporanea delle spedizioni verso gli Stati Uniti per adeguarsi alle nuove procedure.
Poste Italiane sospende i pacchi diretti negli USA
Dal 23 agosto 2025, Poste Italiane ha interrotto temporaneamente l’invio e l’accettazione di pacchi contenenti merci diretti verso gli Stati Uniti.
La decisione, anticipata rispetto all’entrata in vigore ufficiale delle nuove norme, nasce dall’impossibilità di gestire in tempi utili l’adeguamento dei sistemi doganali e informatici italiani alle nuove richieste delle autorità statunitensi.
Secondo quanto riportato da fonti ufficiali e confermato da più testate nazionali, rimangono attivi soltanto:
- il servizio Poste Delivery International Express, che segue canali doganali dedicati;
- e le spedizioni di sola corrispondenza, ossia lettere e documenti senza contenuti commerciali.
Le spedizioni di merci ordinarie, invece, sono sospese fino a nuovo avviso.
Si tratta di una misura prudenziale, motivata dalla necessità di rivedere i protocolli di pre-sdoganamento e di verificare chi sia tenuto al pagamento dei nuovi dazi.
📉 Cosa cambia con le nuove regole USA
Le nuove regole doganali statunitensi introducono un regime tariffario a fasce fisse per i primi sei mesi:
| Aliquota doganale | Importo fisso |
|---|---|
| inferiore al 16% | 80 USD |
| tra 16% - 25% | 160 USD |
| superiore al 25% | 200 USD |
Terminato questo periodo transitorio, i dazi torneranno ad essere calcolati in modo tradizionale, “ad valorem”, cioè in percentuale sul valore dichiarato della merce.
Il risultato? Migliaia di pacchi in dogana, ritardi nelle consegne e confusione su chi debba effettivamente sostenere i costi aggiuntivi: mittente o destinatario.
Un effetto domino in Europa
Oltre a Poste Italiane, anche altri operatori europei hanno adottato misure simili:
- Royal Mail (UK) ha sospeso le spedizioni commerciali, in attesa di aggiornare i propri sistemi digitali.
- DHL Germania ha bloccato i servizi standard, mantenendo attivo solo DHL Express, per le spedizioni urgenti e pienamente tracciabili.
- La Poste (Francia) ha fermato i pacchi ordinari dal 25 agosto, tranne i regali sotto i 100 euro.
- PostNord (Scandinavia) e Posta Svizzera hanno seguito la stessa linea, segnalando difficoltà dovute alle nuove richieste tecniche arrivate da Washington solo a metà agosto.
Molte aziende parlano di sospensioni temporanee, ma la verità è che la mancanza di chiarezza sulle modalità di riscossione dei dazi ha paralizzato l’intero settore.
Gli effetti negli Stati Uniti: ritardi e congestione nei centri doganali
Negli hub doganali americani si registra un accumulo record di pacchi.
Le nuove norme richiedono per ogni spedizione:
- la dichiarazione precisa del paese d’origine di ogni merce;
- l’indicazione del codice doganale HTSUS;
- la descrizione dettagliata del prodotto, quantità e valore;
- l’inclusione di un contatto email del destinatario per la riscossione di tasse e dazi.
Molti operatori — non solo europei ma anche asiatici — non erano preparati a gestire questo livello di dettaglio, e le dogane statunitensi si sono trovate a gestire una mole di dati e controlli senza precedenti.
Di conseguenza, i tempi medi di sdoganamento si sono allungati fino a 14 giorni lavorativi, e alcuni corrieri segnalano veri e propri blocchi logistici nei magazzini americani.
🟠 Anche UPS in difficoltà: servizio di fatto sospeso verso gli USA
A complicare ulteriormente la situazione, anche UPS ha confermato problemi significativi nelle spedizioni verso gli Stati Uniti.
Sebbene in teoria accetti ancora le prenotazioni, nella pratica il traffico risulta bloccato a causa dell’enorme accumulo di pacchi presso i centri doganali americani.
Nel suo comunicato ufficiale del 9 ottobre 2025, UPS precisa che:
“A partire dal 29 agosto, la sospensione dell’esenzione de minimis comporta che tutte le importazioni negli Stati Uniti, indipendentemente dal valore o dal paese di origine, sono soggette ai dazi e alle tasse statunitensi applicabili.”
UPS ammette che la misura ha generato un aumento sostanziale delle formalità doganali, causando tempi di elaborazione più lunghi e ritardi generalizzati, in particolare per le spedizioni che richiedono l’approvazione di agenzie federali come la FDA (Food and Drug Administration).
Inoltre, UPS chiarisce che:
- tutte le spedizioni devono includere informazioni complete sulla fattura commerciale o proforma,
- è obbligatorio specificare il paese di origine di ogni prodotto, usualmente inserito nella dichiarazione di libera esportazione,
- e per le spedizioni con registrazione formale occorre fornire il codice fiscale americano dell’importatore (EIN o SSN).
Di fatto, UPS ha sospeso il normale servizio di consegna verso gli Stati Uniti, limitandosi a gestire i pacchi già in transito e a riorganizzare i propri protocolli operativi.
Solo a partire dal 10 ottobre 2025 è stata parzialmente riattivata la Garanzia di Rimborso UPS, segno di un lento ritorno alla normalità.
🧭 Cosa significa per chi spedisce dall’Italia agli USA

Per aziende e privati italiani, questo scenario rappresenta una sfida inedita.
Chi deve spedire verso gli Stati Uniti si trova oggi di fronte a:
- costi doganali imprevisti, anche per pacchi di piccolo valore;
- ritardi significativi nei tempi di consegna;
- maggiori requisiti documentali, che se non rispettati possono portare al blocco del pacco in dogana;
- difficoltà di tracciamento nei casi di spedizioni con più intermediari postali.
In sostanza, la spedizione “standard” Italia → USA non è più un’opzione affidabile fino a quando i principali operatori postali non avranno completato l’adeguamento tecnico alle nuove regole americane.
💡 Il punto di vista di SpedizioneComoda.com
Le recenti modifiche introdotte dagli Stati Uniti confermano che oggi più che mai sia importante affidarsi a operatori specializzati e piattaforme digitali integrate che sappiano preparare e gestire in maniera adeguata le spedizioni internazionali.
Sebbene Poste Italiane ed UPS sospendano temporaneamente i servizi invio pacchi negli USA, noi qui a SpedizioneComoda.com continuiamo a fornire il servizio grazie a soluzioni alternative offerte da corrieri espressi internazionali come DHL e FedEx. Questi hanno già adattato i propri sistemi doganali, permettendoci quindi di offrire:
- ottenere preventivi trasparenti e immediati, con indicazione dei dazi stimati;
- compilare, con la ns assistenza se necessario, la fattura commerciale conforme ai nuovi requisiti USA;
- usufruire di ritiro a domicilio e tracciamento completo;
- ricevere assistenza doganale personalizzata per spedizioni regolamentate o particolarmente urgenti.
📋 Consigli pratici per spedire negli USA nel 2025
- Compila la fattura commerciale in modo dettagliato: descrizione chiara dei prodotti, codice HS, valore, paese d’origine.
- Evita spedizioni multiple sotto soglia: le dogane potrebbero interpretarle come un’unica importazione.
- Preferisci i corrieri espressi internazionali con rete doganale diretta (es. DHL Express o FedEx. UPS presto riprenderà il regolare servizio).
- Prepara la documentazione FDA se invii prodotti alimentari, cosmetici o integratori.
- Controlla sempre in anticipo il valore dichiarato e l’importo dei dazi: anche piccoli errori possono generare ritardi o blocchi doganali.
🧾 Conclusione
Le nuove normative statunitensi del 2025 hanno stravolto il panorama delle spedizioni internazionali.
La sospensione del regime de minimis ha provocato ritardi, costi extra e blocchi operativi per colossi come Poste Italiane e UPS, che si trovano ora a dover riprogettare le proprie infrastrutture doganali.
In questo contesto, chi spedisce dall’Italia agli USA deve puntare su servizi express con assistenza doganale dedicata e strumenti di calcolo trasparenti.
SpedizioneComoda.com si conferma un punto di riferimento per chi cerca chiarezza, affidabilità e continuità operativa, anche nei momenti più complessi del commercio globale.